Le caramelle sono il simbolo universale
di una pausa dolce e spensierata. Piccoli bocconi colorati che
promettono allegria e conforto in una giornata grigia. Ma dietro la
loro patina zuccherina si nasconde spesso una realtà industriale
che, se conosciuta, potrebbe far storcere il naso a molti
consumatori, soprattutto a coloro attenti all’origine degli
ingredienti e all’impatto etico delle proprie scelte alimentari.
Uno degli ingredienti più comuni nelle
caramelle, soprattutto quelle gommose, è la gelatina. Questo
addensante conferisce loro quella consistenza morbida ed elastica
tanto amata, ma la sua origine è tutt'altro che romantica. La
gelatina viene ricavata principalmente da sottoprodotti animali:
pelle, ossa e tendini di maiali e bovini.
Il processo di produzione prevede la
bollitura prolungata di questi materiali per estrarne il collagene,
una proteina che, una volta trattata e raffinata, diventa gelatina.
Questo ingrediente non solo si trova negli orsetti gommosi e nelle
caramelle jelly, ma è anche presente in molti altri alimenti e
prodotti cosmetici.
Per chi segue una dieta vegana o
vegetariana, o per chi semplicemente prova disagio all'idea di
consumare prodotti di origine animale, questo dettaglio potrebbe
cambiare il modo di guardare a molte delle caramelle sul mercato.
E cosa dire dei coloranti? Tra i più
discussi c’è il carminio, conosciuto anche come E120, un pigmento
rosso brillante ottenuto schiacciando le cocciniglie, piccoli insetti
parassiti che vivono su alcune piante. Migliaia di insetti vengono
raccolti, essiccati e macinati per produrre pochi grammi di
colorante.
Questo ingrediente si trova non solo
nelle caramelle, ma anche in molti altri prodotti alimentari,
cosmetici e farmaceutici. Sebbene sia tecnicamente naturale, la sua
origine animale lo rende incompatibile con le diete vegane e può
risultare sgradevole per chi preferisce evitare ingredienti di
origine entomologica.
Un altro ingrediente comune nelle
caramelle, soprattutto quelle con rivestimenti lucidi, è la cera
d’api. Utilizzata per dare una finitura brillante, questa cera è
prodotta dalle api per costruire i loro alveari. Anche se può
sembrare meno invasiva rispetto alla gelatina o al carminio, il suo
utilizzo implica comunque uno sfruttamento delle api, insetti
fondamentali per l’ecosistema.
Simile alla cera d’api è la
gommalacca, un rivestimento naturale derivato dalla secrezione di un
altro insetto, la Kerria lacca, utilizzata per rendere
lucide le superfici delle caramelle.
Le aziende produttrici di caramelle
raramente mettono in evidenza l’origine di questi ingredienti,
limitandosi a rispettare le normative che prevedono la loro
indicazione in etichetta con diciture generiche come “gelatina”,
“E120” o “cera d’api”. Questo approccio, sebbene legale,
rende difficile per i consumatori comprendere appieno cosa stanno
effettivamente acquistando.
Negli ultimi anni, tuttavia, la
crescente attenzione verso diete vegetariane, vegane e sostenibili ha
spinto alcune aziende a sviluppare alternative. Le caramelle
vegan-friendly, ad esempio, utilizzano gelificanti di origine
vegetale come l’agar-agar (estratto dalle alghe) o la pectina
(derivata dalla frutta), mentre per i colori si ricorre a pigmenti
naturali da frutta e verdura, evitando il carminio.
Per chi vuole evitare di consumare
prodotti derivati da animali, leggere attentamente le etichette è
fondamentale. Ecco alcuni consigli utili:
Controlla gli ingredienti:
Cerca termini come "gelatina", "carminio" o
"cera d’api". Se non sono presenti, verifica la presenza
di alternative vegetali come agar-agar o pectina.
Scegli marchi certificati
vegani: Alcuni produttori offrono caramelle con
certificazioni specifiche, garantendo che nessun ingrediente di
origine animale sia stato utilizzato.
Informati sui coloranti:
I coloranti naturali a base di frutta e verdura sono una valida
alternativa al carminio. Molte aziende le utilizzano già nei loro
prodotti.
Fai attenzione ai
rivestimenti lucidi: Oltre alla cera d’api e alla
gommalacca, ci sono opzioni sintetiche o vegetali per ottenere lo
stesso effetto.
La sensibilità verso il consumo etico
e sostenibile sta crescendo, spingendo l’industria alimentare a
rispondere alle nuove esigenze dei consumatori. Oggi, la
consapevolezza è il primo passo per fare scelte più informate e,
nel caso delle caramelle, per gustare un dolce senza sacrificare i
propri valori.
Non è necessario rinunciare alle
caramelle, ma sapere cosa c’è dietro ogni morso può aiutare a
orientarsi meglio tra le infinite opzioni presenti sul mercato. La
dolcezza, dopotutto, non deve avere un retrogusto amaro.