La Torta Pasticciotto è un
dolce tipico della zona del Salento in Puglia, composto da pasta
frolla farcita di crema pasticcera e cotto in forno, a molti ricorda
un plumcake ripieno di crema.
La nascita del pasticciotto risale
almeno all'inizio del Settecento, e da allora ad oggi sono state
proposte tante varianti a questo dolce che ha contribuito a rendere
famosa la tipica cucina salentina. Spennellato di albume d'uovo prima
della cottura in forno, il pasticciotto raggiunge la sua tipica
doratura ambrata e lucida. Va consumato ancora caldo per rendere al
palato tutte le migliori peculiarità del suo sapore: il profumo
della crema e la consistenza della pasta frolla appena sfornata.
La tradizionalità del prodotto è
assicurata dalla provenienza locale delle materie prime e dal metodo
di produzione che avviene secondo tradizioni familiari che ne
conservano tutte le caratteristiche qualitative.
È tipica abitudine dei salentini
consumare questo dolce appena sfornato e ancora caldo durante le
prime ore della giornata per la prima colazione.
Oltre ad essere preparato nella sua
classica forma di un piccolo tortino ovale, esiste anche nella forma
di una torta rotonda, la torta pasticciotto che è molto
simile alla torta basca (o pastel vasco o gâteau basque),
dolce tipico dei Paesi Baschi. Di questa torta esiste anche una
variante napoletana, il pasticciotto napoletano nel ripieno
del quale è presente anche dell'amarena oltre alla classica crema.
Inoltre oggi si trovano in commercio
anche il pasticciotto profumato all'arancia, il pasticciotto con
crema pasticcera e marmellata di amarene, il pasticciotto con crema
al cioccolato e il pasticciotto nero di pasta folla al cacao con
all'interno o crema gianduia o crema al cioccolato o crema pasticcera
e pezzetti di cioccolato.
Derivato del pasticciotto invece è il
fruttone, composto da una base di pasta frolla ripiena di
pasta di mandorle fresca e marmellata (di mele cotogne nella versione
classica oppure di altra frutta) e il tutto ricoperto da uno strato
di cioccolato fondente. A differenza del pasticciotto, il fruttone va
servito freddo. Anche del fruttone esiste la versione a torta.
La prima fonte documentale che
testimonia dell'esistenza del pasticciotto nella foggia corrente
risale al 1707: come si scopre nell'archivio della Curia Vescovile di
Nardò, nell'inventario redatto il 27 luglio 1707 in occasione della
morte di Mons. Orazio Fortunato, tra le altre masserizie compaiono:
«barchiglie di rame da far pasticciotto numero otto».
Trascurando quanto sopra, una recente
tradizione colloca la nascita del pasticciotto nel 1745 a Galatina
nella bottega pasticciera della famiglia Ascalone durante le
festività di San Paolo, guaritore delle tarantate. Secondo
questa versione, Nicola Ascalone si arrovellava per inventare una
novità che potesse risollevare la critica situazione economica della
bottega e tra una torta e un dolce si ritrovò un impasto e un po' di
crema non sufficienti per cuocere un'altra torta. Decise allora di
utilizzare questi resti ponendoli in un piccolo recipiente di rame
facendone una piccolissima torta di crema che lui stesso definì un
pasticcio. Mise ugualmente il pasticcio nel forno e lo regalò ancora
caldo a un passante. I complimenti e le lodi si sprecarono. Il
pasticcio risultò veramente ottimo e l'uomo ne volle qualcuno da
portare in famiglia. Nacque così il "pasticciotto de Lu
Scalone". Il successo fu immediato e la voce si sparse in
provincia. Il pasticciotto divenne da quel giorno un dolce tipico del
Salento.
Tuttavia, nonostante il successo dovuto
a questa leggenda, spesso contraddittoria anche rispetto alle varie
versioni rintracciabili sul web, bisogna riconoscere che la stessa
non è documentata, e che tra l'altro la stessa non tenga conto della
storia, ovvero anche del contesto storico, sociale ed economico di
una comunità meridionale qual era propriamente quella galatinese a
metà '700.
C'è però da ricordare che gli eredi
della storica pasticceria Ascalone a Galatina, spesso meta di turisti
da tutta Italia, producono come dolce principale il pasticciotto con
una qualità a detta di chi lo assaggia ancora impeccabile.
La città di Lecce lo ha riconosciuto
come dolce tipico leccese ed è presente nell'elenco nazionale dei
prodotti agroalimentari tradizionali redatto dal Ministero delle
Politiche Agricole Alimentari e Forestali (ai sensi dell'art. 8 del
D.Lgs. 30 aprile 1998, n. 173).
Studi recenti, infine, hanno messo in
relazione il pasticciotto con almeno due suoi "progenitori"
lontani e distinti tra loro. Di questi, andando a ritroso, sarebbero
stati individuati: il primo in un ricettario antico (1570) di
Bartolomeo Scappi e il secondo, ripercorrendo la storia del
bocconotto meridionale, nella varchiglia cosentina, antenata anche
del fruttone leccese. Ciò a testimonianza del fatto che talvolta, o
spesso, anche prodotti 'tipici' possono essere nati dalla
combinazione di conoscenze, di esperienze o di "tradizioni"
anche distanti fra loro, e quindi anche dall'ibridazione di ricette,
di metodi di preparazione ecc.. Questa riflessione è utile a far
capire quanto le così dette "tradizioni" e i così detti
prodotti tipici, di ogni singola località, trovino nessi comuni
talvolta insospettabili e in maniera non strettamente limitata a
specifici luoghi o a più o meno ampie aree geografiche, e le cui
dinamiche evolutive possono essere generalmente rintracciate
attraverso uno studio accurato della storia e della letteratura
gastronomica italiana ed europea.
- Oggi il termine pasticciotto è anche usato per definire un uomo dai modi pacati e un po' sovrappeso.
- La materia grassa per l'impasto della pasta frolla deve essere rigorosamente lo strutto e non succedanei come margarina o burro, in quanto all'epoca della sua nascita, alla fine del Settecento, i prodotti che venivano usati dai contadini e dalle massaie erano quelli che si producevano in casa: uova, farina, latte e, appunto, lo strutto del maiale.
- Si dice che il pasticciotto al gusto di crema al limone fosse
uno dei dolci preferiti del cantante Frank Sinatra. Il fatto è
citato anche in una puntata del reality Il boss delle torte.
Ricetta
Ingredienti
Pasta frolla
- 250 g di farina
- 125 g di zucchero
- 100 g di strutto (o di burro)
- 1 uovo
- 1 bustina di vanillina
- Un pizzico di sale
- Una punta di cucchiaino di ammoniaca per dolci
Crema pasticcera
- 500 ml di latte
- 200 g di zucchero
- 75 g di farina
- 2 tuorli d’uovo
- 1 bustina di vanillina
- scorze di limone a piacere
Guarnizione
- 1 tuorlo d'uovo
Preparazione
Pasta frolla
- Mescolate con le mani tutta la farina, la margarina (o il burro), lo strutto ed il sale tutti insieme fino ad ottenere una buona pasta
- Aggiungete due cucchiai di acqua fredda per fare una pagnotta soffice ma ferma
- Stendete la pasta su una superficie infarinata fino alla dimensione desiderata per la vostra torta, fate due croste di tali dimensioni
- Mettete una delle due croste nella tortiera
Crema pasticcera
- In una casseruola antiaderente, mettete i tuorli d'uovo già divisi dagli albumi, lo zucchero e amalgamate il tutto. Quando avrete un impasto omogeneo, aggiungete la farina e amalgamate ancora bene il tutto.
- A parte mettete il latte in un pentolino sul fuoco e
portatelo a ebollizione, togliete il latte, abbassate il fornello al
minimo e mettete sul fuoco la casseruola con l'amalgama precedente,
iniziate a mescolare lentamente col cucchiaio di legno e versate
piano piano il latte, fino ad ottenere una crema densa come una
maionese e senza grumi.
Resto della preparazione
- Mettere metà della frolla sul fondo della tortiera.
- Metterci sopra la crema.
- Chiudere la torta con la frolla rimanente.
- Spennellare la superficie con il tuorlo d'uovo.
- Infornare a 240° circa in forno preriscaldato per circa 20
minuti.
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