RSS

Quaresimali

Risultati immagini per Quaresimali


Quaresimali è il nome di diversi biscotti tradizionali italiani preparati, secondo la tradizione, durante il periodo religioso della Quaresima.
In particolare, sono tipici biscotti toscani o dolcetti liguri specialmente genovesi.
L'impasto dei biscotti toscani è composto da chiare d'uovo, zucchero e polvere di cacao e cotto in forno. La particolarità dei quaresimali consiste nella loro forma a lettere dell'alfabeto.
I dolcetti genovesi sono invece realizzati con pasta di mandorle, zucchero, acqua di fiori d'arancio, albume d'uovo, farina, semi di finocchio, guarniti poi con zucchero fondant al gusto di maraschino, pistacchio, limone o caffè, come ancor oggi è possibile vedere in diverse storiche confetterie-pasticcerie del capoluogo ligure. L'origine di preparare dei dolci quaresimali genovesi risale al 1500 circa, quando le suore del convento di San Tommaso lavorar avano la pasta di mandorla con lo zucchero senza aggiungere prodotti animali perché proibito dalla religione cattolica nei quaranta giorni antecedenti la Pasqua. In questo modo si potevano gustare dolci senza trasgredire alle regole.
Altre varianti si possono trovare in Campania, e in Sicilia.
Il marzapane, cioè l'impasto di mandorle macinate con zucchero, proviene dal Mediterraneo orientale e la sua popolarità dovette quindi diffondersi in relazione ai traffici commerciali dei maggiori centri italiani, specie delle repubbliche marinare, durante il Medioevo.


  • Digg
  • Del.icio.us
  • StumbleUpon
  • Reddit
  • RSS

Chi ha inventato i Krapfen?

 


Pensate un po': furono gli antichi Romani! Nel suo "De Re Coquinaria", Marco Gavio Apicio, vissuto da buon "sibarita" e gastronono durante il tempo dell'imperatore Tiberio, parla di un dolce -- "Aliter Dulcia" -- che può riferirsi al krapfen oggi conosciuto. In virtù della sua nomenclatura, tuttavia, nel comune immaginario, si fa risalire agli Austriaci, che nei primi del Seicento, durante il celebre carnevale di Graz, le donne preparavano e vendevano per vie e piazze in festa. Da Graz a Vienna e quindi nel Trentino, il gioco dell' appetibilità fu molto facile…


  • Digg
  • Del.icio.us
  • StumbleUpon
  • Reddit
  • RSS

Banana split

Risultati immagini per Banana split

La banana split è un dessert di frutta e gelato tra i più famosi al mondo. A causa della forma della banana, che ne costituisce l'ingrediente irrinunciabile, viene servito in un piatto stretto e lungo denominato barchetta.

Storia
La ricetta della banana split fu brevettata nel 1904 da David Evans Strickler, studente dell'Università di Pittsburgh, che all'epoca lavorava nel bar del padre, a Latrobe in Pennsylvania, occupandosi prevalentemente di bibite e cocktail. Secondo la tradizione, Stickler perfezionò il dessert ideato alcuni anni prima da un venditore di gelati di Boston, che aveva il difetto di essere composto con banane non sbucciate.
Tuttavia tutti i cittadini di Latrobe lo accreditano come l'inventore del celebre dolce, tanto che nel 2004 è stato celebrato il centesimo anniversario dall'invenzione della banana split.
L'invenzione della banana split è reclamata anche dalla città di Wilmington, in Ohio: qui nel 1907 il ristoratore Ernest Hazard, deluso dalle proposte ricevute dal proprio personale, al quale aveva chiesto di inventare un nuovo dolce da sottoporre al giudizio dei clienti, preparò da solo un dessert, tagliando longitudinalmente una banana ed aggiungendo del gelato come ripieno. In ricordo di quell'episodio ogni anno a Wilmington si tiene il "Banana Split Festival", una vera e propria palestra culinaria in cui tutti possono sbizzarrirsi nella preparazione del dolce.
Indipendentemente dalla sua invenzione, al successo e alla diffusione della banana split contribuì in modo decisivo la catena di ristoranti Walgreens, fondata a Chicago nel 1901: il fondatore Charles Walgreen, incluse presto la banana split nel menù e in breve tempo essa divenne un elemento distintivo della catena.

Preparazione
La preparazione della banana split richiede di sbucciare una banana e tagliarla a metà in senso longitudinale, disponendola in un piatto preferibilmente di forma allungata. Alla banana va quindi aggiunto del gelato - la tradizione vuole che siano aggiunte tre palle, una alla fragola, una al cioccolato e una alla vaniglia - ricoperto da panna montata. Altre gustose guarnizioni per il gelato possono essere le noccioline sbriciolate, il caramello, fettine di ananas, lo sciroppo d'acero, quello al cioccolato o ancora quello all'amarena e le ciliegie. Molti ristoranti e pasticcerie aggiungono anche del maraschino alla panna montata o alle noccioline.




  • Digg
  • Del.icio.us
  • StumbleUpon
  • Reddit
  • RSS

Ciambella di San Cataldo

Risultati immagini per Ciambella di San Cataldo


La ciambella di San Cataldo (o ciambella sancataldese, o ’ngiambella) è un biscotto dolce tipico di San Cataldo, comune della ex provincia di Caltanissetta.
Ogni anno, il 22 maggio, nel borgo di Santa Rita si svolge l'omonima festa della ciambella.


Ingredienti

Gli ingredienti sono: zucchero, uova (che si pesano con i gusci), e farina tipo 00 o di grani duri antichi siciliani, o meglio con il grano tenero maiorca. Il biscotto ha una tipica forma ellissoidale grande 10-15 centimetri. Ha come caratteristica una crosta dolce e lucida che la riveste.
A dispetto della semplicità degli ingredienti, la preparazione è complessa ed è figlia di una ricetta segreta tramandata da padre in figlio, gelosamente custodita dai vari fornai, pasticcieri, e massaie locali.

  • Digg
  • Del.icio.us
  • StumbleUpon
  • Reddit
  • RSS

Cartoccio di ricotta

Risultati immagini per Cartoccio di ricotta


Il cartoccio di ricotta, (anche macallè) è un dolce fritto, farcito con ricotta di pecora zuccherata, comunemente prodotto in tutta la Sicilia. Esiste dello stesso una variante con crema pasticciera.


  • Digg
  • Del.icio.us
  • StumbleUpon
  • Reddit
  • RSS

Crocetta di Caltanissetta

Risultati immagini per Crocetta di Caltanissetta


La crocetta di Caltanissetta è un antico dolce nisseno, prodotto fino al 1908, poi dimenticato e quindi riscoperto di recente. È uno dei dolci del monastero, insieme alla spina santa, essi venivano preparati e donati durante la festa dell'Esaltazione della santa Croce, il 14 di settembre, dalle monache benedettine del monastero annesso alla chiesa di Santa Croce, da cui prendono il nome.
La ricetta è nota solo al maestro pasticciere che ha riscoperto il dolce, ciò dopo ricerche ventennali fatte a partire di un racconto orale di una abitante del quartiere che ricordava la tradizione tramandata da madre in figlia della ricetta dell'antico dolce nisseno.
Attualmente la ricetta è conosciuta da quattro donne dell'omonimo quartiere di Santa Croce e dal pasticciere ri-scopritore della stessa.


Storia

Insieme alle spina santa le monache, per festeggiare gli ospiti illustri del monastero, crearono due dolci; la spina santa che veniva prodotta annualmente in occasione della settimana santa, e la crocetta di Caltanissetta prodotta in occasione della ricorrenza della festa della Santissima Croce il 14 settembre. Questa consuetudine, propria dei monasteri femminili, di preparare dolci al suo interno non nasce per fini commerciali, quanto per la necessità delle suore di contraccambiare in maniera elegante e significativa favori e servizi ricevuti dall'esterno. Successivamente si trovò il modo per mantenersi grazie allo scambio (baratto) di materie prime in cambio di prodotto finito.
« Principalissima fu sempre in questo tempio la festa dell’Invenzione della Croce. I migliori parati con i preziosi argenti della Contessa Luna si mettevano in mostra la copia di numerosi ceri e di sfarzosi addobbi. Nella solenne processione della Reliquia insigne della Croce nel pomeriggio del giorno interveniva tutto il Clero secolare e regolare in unione delle numerose Confraternite e l’accompagnamento di varie musiche.
L’annuale festività fu stabilita la domenica precedente il 29 settembre. All’Abadessa Mammana seguì nel 1664 suor D. Anna Ippolito che oltre all’arricchire di nuovi arredi, suppellettili e gioiali la chiesa ebbe a cuore che le festività dell’anno fossero celebrate col migliore decoro e splendore, specie quella della Invenzione della Croce in cui s’invitavano a tesser gli elogi i migliori oratori. »
(Mons. Francesco Pulci)

La pasticceria è storicamente una espressione della storia dei luoghi e dei tempi in cui vive l'uomo; inoltre, l'aspetto religioso e devozionale nella pasticceria è un elemento non secondario di accompagnamento alle feste secondo il calendario liturgico e agiografico. Nella pasticceria, infatti, le similitudini e le differenze si manifestano nella ricetta a seconda del periodo in cui il dolce viene preparato. Similitudini e differenze che incidono anche nel suo significato economico e sociale, tant'è che si può parlare di dolci ricchi e dolci poveri, a seconda del tipo, della qualità e quantità di materie prime impiegate insieme all'imprescindibile aspetto creativo. In altri termini il dolce ha un ruolo di testimonianza etnoantropologica della storia delle genti e dei luoghi di produzione.

Ingredienti

Gli ingredienti usati nella crocetta sono tipici del comprensorio nisseno di inizio secolo scorso essi sono: le mandorle, lo zucchero e la purea dolce di limone, arancia o altri frutti del territorio; inoltre lo zucchero a velo e il pistacchio. La farina usata è particolare perché è fatta rigorosamente con grani biologici del comprensorio nisseno quali il grano russello e il timilia o tumminia e il tenero maiorca.
La crocetta è prodotta in due varianti: al limone con lo zucchero a velo che lo ricopre e con il pistacchio frantumato sopra, in quello all'arancia.
Di questo dolce il maestro pasticciere riscopritore della ricetta, insieme ai pasticcieri dell'associazione Duciezio, successivamente elabora un dolce più moderno e leggero, che meglio si adatta ai moderni gusti; il dolce in questione viene chiamato delizia del Convento in onore delle monache benedettine.



  • Digg
  • Del.icio.us
  • StumbleUpon
  • Reddit
  • RSS

Raffiolini

Risultati immagini per Raffiolini


I raffiolini o raffiolino sono un biscotto tipo savoiardo tipico nisseno, caratteristico perché venduto incollato alla carta da forno con il quale viene cotto.
Vengono chiamati dolci dei malati per la loro leggerezza.



Preparazione

Uova, zucchero; farina 00 o di grani duri antichi siciliani come il russello e il timilia.
Una volta sistemato l'impasto a strisce parallele sulla carta da forno va spolverato con zucchero semolato e a velo. Vanno cotti al forno a 180° per 15 minuti.

  • Digg
  • Del.icio.us
  • StumbleUpon
  • Reddit
  • RSS

La torta di mele è la cosa più americana in assoluto

 


Secondo gli stessi statunitensi, si, la torta di mele, tanto che esiste una popolarissima frase idiomatica “as American as apple pie” ormai registrata nei thesaurus dell’inglese americano.

L’espressione è già attestata nel 1860, la torta di mele, rileva questo approfondimento dell’Huffington Post, in maniera analoga agli USA “[…] è stata portata qui dall’estero, è stata influenzata da altre culture e dai modelli di immigrazione, e si è diffusa in tutto il mondo tramite le influenze globali”.

Infatti nello stesso articolo si ricostruisce come le mele siano arrivate dal Regno Unito e abbiano dato vita a una miriade di varietà nell’arco di un paio di secoli, inoltre la “torta” in questione nasce come rudimentale contenitore sottovuoto pensato per le lunghe traversate atlantiche, di per sé pressoché immangiabile, all’inizio per la carne, e che poi ha esteso la sua funzione alla frutta.

Solo l’introduzione del burro per ammorbidire l’impasto e il calo del prezzo dello zucchero hanno reso più commestibile la torta di mele e l’hanno reso un piatto più tradizionale e simile a quello che conosciamo oggi.

Il resto l’ha fatto la campagna marketing dei coltivatori di mele di inizio Novecento e la risposta di routine dei soldati americani durante le interviste della Seconda Guerra Mondiale al perché combattessero, ovvero “per la mamma e la torta di mele”. In una ventina d’anni la mamma uscì quietamente dall’espressione lasciando la torta di mele unico baluardo della vera americanità.




  • Digg
  • Del.icio.us
  • StumbleUpon
  • Reddit
  • RSS

Raviola di ricotta nissena

Risultati immagini per Raviola di ricotta nissena



La raviola di ricotta o raviola nissena è un dolce fritto fatto rigorosamente con pasta sfoglia tipico della città nissena; da non confondere con la raviola fritta catanese simile nella forma ma non nell'impasto.
Questo dolce, tipico della tradizione pasticciera nissena, solitamente non si produce d'estate.

  • Digg
  • Del.icio.us
  • StumbleUpon
  • Reddit
  • RSS

Rollò




Il rollò o rollò nisseno o rollò di ricotta di Caltanissetta (dal francese roulè) è un tipico dolce nisseno prodotto dai pasticcieri locali da moltissimo tempo. Esso viene consumato tutto l'anno, non essendo legato a nessun evento o ricorrenza.


Storia

Questo dolce insieme alla raviola di ricotta è un dolce che nasce a Caltanissetta.

Si ritiene che questo dolce abbia una storia relativamente recente, infatti, quasi tutti i dolci nisseni hanno nella loro storia un evento o una ricorrenza religiosa che li caratterizza, come ad esempio la Spina santa e la Crocetta di Caltanissetta; mentre il rollò probabilmente nasce nei ultimi decenni del ottocento, quando arrivò nella città nissena, l'eco della pasticceria svizzera portata in Sicilia dai pasticcieri: Luigi Caflisch a Palermo, Alessandro Caviezel e Ulrico Greuter a Catania.

Molto simile come struttura, ma non come ingredienti, allo Swiss roll che è un tipo di pan di spagna arrotolato imbottito con panna o marmellata inventato nel XIX secolo in Europa centrale.

Il rollò nisseno somiglia anche a tutta una tradizione internazionale di dolci di tipo arrotolato che è possibile trovare in molti paesi, tra questi in Italia il tronchetto natalizio. Fermo, però, restando l'assoluta unicità del rollò nisseno per gli ingredienti tipici della pasticceria siciliana quali la ricotta di pecora e la pasta reale.


Dolci arrotolati tipo Swiss roll

Sono tutti dolci che hanno la caratteristica di avere una forma cilindrica. sono fatti con un unico di torta, il pan di spagna o bisquit viene passato sulla torta in modo da essere arrotolato su se stesso. A differenza degli strati di pan di Spagna sovrapposti nelle torte comuni, il rotolo con il ripieno di crema o marmellata o altro è costituito da un unico pezzo di torta.


Ingredienti

Uova intere; farina, mandorle in polvere, zucchero, cacao amaro in polvere che caratterizza il pan di spagna che a sua volta arrotola la ricotta di pecora e il cuore di pasta reale (marzapane).

Inoltre, il miele, la pasta reale verde, la ricotta zuccherata e setacciata, il cioccolato fondente e/o la granella di pistacchio.

Le dosi degli ingredienti sono rigidamente applicate da tutti i pasticcieri produttori secondo un disciplinare, esiste una versione mignon dove si usa per la preparazione un mezzo foglio di pan di spagna.

Alcuni pasticcieri tagliano i tranci di rollò in modo orizzontale n modo da avere uno spessore costante del dolce altri anche obliquamente in modo da avere una parte più sottile. Varia lo spessore del cuore di pasta reale verde, varia lo spessore del pan di spagna al cioccolato, varia la guarnitura con granella di pistacchio con o senza la granella di cioccolato fondente.

Ogni pasticciere nisseno da una personale interpretazione del dolce; in tutti i casi la particolarità del dolce sta nella perfetta armonia e nella perfetta sovrapposizione del gusto dell'amaro del cacao del pan di spagna, del dolce grasso della ricotta e dell'extra dolce della pasta reale o frutta martorana senza però che nessun gusto soverchi gli altri due. Il dolce è nel suo complesso morbido e facilmente scioglievole al palato, ciò perché deve necessariamente riposare 12 h prima della commercializzazione, così da rendere morbido il pandispagna, secondo quella che viene definita tecnicamente “cottura dei sapori”.


Guinness World Record

Un gruppo di 120 pasticcieri nisseni, il 6 ottobre 2002 ha creato il rollò più lungo del mondo, con una lunghezza di ben 303,30 metri ottenendo un Guinness World Record, dall'enorme rollò sono state ricavate più di 12.000 porzioni. Un altro record è stato portato a termine dagli stessi pasticcieri il 21 novembre 2004 creando un altro rollò di 30 metri, con l'unica differenza di essere senza glutine, in occasione del Convegno sulla Celiachia.








  • Digg
  • Del.icio.us
  • StumbleUpon
  • Reddit
  • RSS

Perché la nutella predomina il mercato nonostante esistano molte altre proposte, anche più salutari?

La fama della Nutella è dovuta quasi esclusivamente al suo inconfondibile, piacevole e versatile sapore. Sinceramente ho conosciuto davvero pochissime persone a cui non piacesse il sapore di questa crema spalmabile.



Ammesso che la versione col pane, soprattutto se rustico è la mia preferita bisogna anche ammettere che è un ingrediente molto versatile per creare diversi tipi di dolci anche velocissimi da preparare.
Tipo una colazione rapida?!


Un dolce per ospiti dell’ultimo minuto?!


Una serie di torte e biscotti che piacciono ad adulti e bambini?!



La sua bontà, la sua utilità e l’accessibilità di costo la rendono un prodotto molto diffuso e apprezzato su larga scala. A un certo punto, la maggior parte delle persone mette in secondo piano il fatto che non sia proprio il prodotto più salutare del mondo date le quantità di zucchero e olio di palma. Soprattutto perché di solito se ne consuma una minima quantità alla volta.

Ma al di là di tutto questo, in Italia si usa il termine Nutella per indicare la crema spalmabile alle nocciole e cacao come esistesse quasi solo essa. Ci sarà un perché!


  • Digg
  • Del.icio.us
  • StumbleUpon
  • Reddit
  • RSS