La
csenta
(termine originario dal piemontese
che significa torta) è un tipico dolce della provincia di Vercelli,
anche se la ricetta autentica per eccellenza appartiene alla
tradizione del paese di Palazzolo Vercellese, che si trova a circa 24
km sud-ovest rispetto alla città di Vercelli.
Storia
Da quanto raccontano le fonti scritte
ritrovate in Palazzolo durante il corso dei secoli, le origini della
csenta si possono collocare già verso l'ultima parte del Medioevo,
quando i forni presenti in paese erano riforniti delle materie prime
necessarie alla creazione di questa torta tipica.
La ricetta originaria
La ricetta originaria di questo dolce,
quella più antica, è legata ad ingredienti semplici e di facile
acquisto, cosa molto scontata oggi per via dei moderni negozi e
supermercati, ma altrettanto così per il passato. Fra le materie
prime principali, per via dell'importanza del gusto finale, vi è lo
strutto di maiale, il quale un tempo non si acquistava perché nelle
proprie case ogni famiglia aveva a disposizione un maiale, da cui
trarre carne e grasso. Oltre allo strutto, la ricetta da "manuale"
per fare una torta di dimensioni normali prevede come base la pasta
frolla unita ad aromi. Il tutto disposto in una teglia e messo a
cuocere in forno. Attualmente, al posto dello strutto, per via della
digeribilità, si utilizza il burro o la margarina.
La tradizione di
Palazzolo Vercellese
Essendo un dolce tipico del paese di
Palazzolo Vercellese, ogni anno, per tradizione all'ultima domenica
di ottobre, si organizza la
Festa di fine raccolto, per
ringraziare Dio per il buon raccolto del riso ma anche per l'anno
lavorativo concluso. Dopo una solenne processione per le vie del
borgo, con la statua raffigurante la Madonna portata sulle spalle
degli uomini, avviene
L'incanto delle torte:
ogni agricoltore devolve
un'offerta in denaro alla parrocchia e in cambio riceve una
tradizionale csenta.
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