Il ciambellino è un tipico
dolce povero toscano originario di Foiano della Chiana, un anello di
pasta friabile a base di uovo e farina, con diametro di circa 20
centimetri.
Tale dolce è presente in varie parti
della Toscana con modi e tempi diversi: sono presenti numerose
versioni di questo dolce, per quanto riguarda sia gli ingredienti sia
la preparazione, che mettono alimentano il campanilismo non solo tra
differenti paesi, ma anche tra vicini di casa nello stesso paese.
Perciò non esiste una ricetta univoca, anche se gli abitanti di
Foiano della Chiana sostengono di essere i detentori della ricetta
originale.
In Val di Chiana questo dolce
rappresenta la Pasqua nell'immaginario di tutti gli abitanti della
Val di Chiana aretina, oltre a rappresentare l'inizio della bella
stagione. Viene preparato nei primi giorni della Settimana Santa, per
essere consumato prima nella colazione della mattina di Pasqua
(assieme a capocollo, salame nostrale, finocchiona, uovo sodo
benedetto, e, recentemente, insieme a pezzi dell'uovo di Pasqua di
cioccolato), e poi come dessert o piacevole stuzzichino nei giorni
successivi, solitamente assaporandolo insieme al Vin Santo.
Va segnalata, infine, il particolare
"ciambellino bollito", variante del ciambellino, tipica di
Sinalunga e di Scrofiano, che si differenzia dal ciambellino classico
sia per la radicalmente diversa procedura di cottura, sia per la sua
consistenza e l'abbondante presenza di zucchero in cristalli ed
anice.
Per quanto riguarda Siena, invece, per
ciambellino si intende un anello di pasta fritta ricoperta da
zucchero. Viene preparato quasi esclusivamente nel periodo di
Carnevale assieme all'altro dolce tipico del periodo, ovvero i cenci.
Dal 1968 a Rigomagno, frazione nel
comune di Sinalunga si festeggia la sagra del ciambellino.
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