L'impasto oggi conosciuto come gianduia
nasce in Piemonte nel 1806.
La sua creazione si attribuisce ai
pasticcieri torinesi che sostituirono con la più economica nocciola
tonda gentile delle Langhe una parte dell'ormai costosissimo cacao:
il blocco economico ordinato da Napoleone per i prodotti
dell'industria britannica e delle sue colonie, che rimase in vigore
fino al 1813, aveva reso difficile il reperimento del cacao.
Il chocolatier Michele Prochet, in
società con Caffarel, perfezionò nel 1852 l'impasto tostando le
nocciole e macinandole finemente. Secondo la leggenda, da un “colpo
di cucchiaio” dato sapientemente a questo impasto soffice nasce il
gianduiotto (o Giandujot) con la sua tipica forma, che verrà
presentato come primo cioccolatino incartato in occasione del
Carnevale del 1865, distribuito dalla maschera popolare di Torino,
Gianduja (da cui il nome dell'impasto).
Oltre che per la preparazione dei
gianduiotti, il gianduia si gusta anche in tavolette, in tazza, in
crema spalmabile (la Nutella ne è una celebre variante), come
ripieno di altre preparazioni dolciarie. Negli anni tutti i grandi
cioccolatieri torinesi – De Coster, Domori, Venchi, Baratti &
Milano, Caffarel, Gobino, Peyrano, Guido Castagna, G. Pfatisch,
Streglio, Stratta – hanno dosato i semplici ingredienti in loro
personalissime formule.
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