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Il Piccolo Scrigno Ripieno che Racconta l’Italia più Dolce

Ci sono dolci che non si limitano a soddisfare il palato: evocano memorie, raccontano storie, costruiscono legami invisibili tra generazioni. Il bocconotto, con la sua forma minuta e il cuore ricco, appartiene a questa categoria. Più di un semplice pasticcino, è un messaggero della cultura popolare del Sud Italia. Lo si incontra in Abruzzo, in Puglia, in Calabria, ciascuna con una variante unica, ma sempre fedele al concetto originario: un involucro di pasta frolla che custodisce un ripieno goloso, spesso a base di cioccolato, mandorle, marmellata o mostarda d’uva.

Oggi lo riscopriamo insieme: non solo come ricetta, ma come patrimonio da preservare. E magari da offrire a chi amiamo, in quel gesto antico e sempre attuale che è condividere un dolce fatto in casa.

Il bocconotto nasce probabilmente tra la fine del Settecento e l’inizio dell’Ottocento, in un’Italia ancora divisa, agricola e profondamente legata alle sue stagioni. Il nome, che rimanda a qualcosa che si consuma in un sol boccone, suggerisce già la sua funzione: un dolce piccolo, perfetto da gustare durante una pausa breve, o come dono da offrire agli ospiti.

Le origini sono contese, ma molti attribuiscono la paternità del dolce a Castel Frentano, un borgo abruzzese dove il bocconotto è diventato simbolo del territorio. Secondo la leggenda, una serva di una famiglia nobile, volendo ricreare con gli ingredienti a disposizione un dessert “degno dei signori”, avrebbe mescolato cioccolato, zucchero, cannella e mandorle, racchiudendo il tutto in una croccante cialda di pasta frolla. Il successo fu tale che il dolce cominciò a essere preparato non solo nelle cucine aristocratiche, ma anche nelle case contadine, dove gli ingredienti venivano adattati alle risorse locali: confetture fatte in casa, noci, vino cotto.

Nel tempo il bocconotto ha assunto diverse forme e farciture: in Puglia lo troviamo con marmellata d’uva e cioccolato, in Calabria con ripieni di fichi secchi e liquore. Ma il principio rimane invariato: un dolce semplice all’apparenza, ma dalla grande ricchezza interiore. Proprio come la gente che lo ha creato.



Ricetta tradizionale del Bocconotto abruzzese

Ingredienti per circa 12 bocconotti:

Per la pasta frolla:

  • 300 g di farina 00

  • 100 g di zucchero

  • 100 g di burro freddo

  • 2 uova

  • Scorza grattugiata di mezzo limone

  • 1 cucchiaino di lievito per dolci

  • Un pizzico di sale

Per il ripieno:

  • 100 g di cioccolato fondente

  • 50 ml di latte

  • 100 g di mandorle tritate finemente

  • 50 g di zucchero

  • 1 tuorlo d’uovo

  • Cannella in polvere (q.b.)

  • Qualche cucchiaio di mostarda d’uva (opzionale, ma consigliata)

Per decorare:

  • Zucchero a velo

Preparazione passo-passo

  1. Preparate la pasta frolla.
    In una ciotola capiente versate la farina setacciata con il lievito, lo zucchero, il pizzico di sale e la scorza di limone. Aggiungete il burro freddo a pezzetti e lavorate velocemente con la punta delle dita fino a ottenere un composto sabbioso. Incorporate le uova e impastate fino a ottenere un panetto liscio e compatto. Avvolgetelo nella pellicola e lasciatelo riposare in frigo per almeno 30 minuti.

  2. Preparate il ripieno.
    In un pentolino fate sciogliere il cioccolato fondente nel latte a fuoco dolce, mescolando continuamente. Una volta fuso, spegnete e aggiungete lo zucchero, le mandorle tritate, un pizzico di cannella e il tuorlo d’uovo. Amalgamate bene fino a ottenere una crema densa. Se desiderate, potete aggiungere anche un cucchiaio di mostarda d’uva per un tocco più tradizionale e profondo.

  3. Assemblate i bocconotti.
    Preriscaldate il forno a 180°C. Imburrate e infarinate degli stampini per tartellette (oppure usate pirottini da muffin). Stendete la pasta frolla a uno spessore di circa 3-4 mm e ritagliate dei dischi abbastanza grandi da rivestire gli stampini. Riempite ogni guscio con un cucchiaio abbondante di ripieno. Coprite con un altro dischetto di pasta frolla e sigillate bene i bordi. Bucherellate leggermente la superficie con uno stecchino per evitare che si gonfi troppo in cottura.

  4. Cottura.
    Infornate i bocconotti per circa 20-25 minuti o finché non saranno dorati in superficie. Sfornateli e lasciateli raffreddare completamente prima di spolverarli con zucchero a velo.



Il bocconotto, per la sua struttura e il gusto intenso del ripieno, si sposa meravigliosamente con vini passiti o liquorosi. Un Montefalco Sagrantino Passito o un Moscato di Saracena calabrese esalteranno la dolcezza senza sovrastarla, bilanciando la componente grassa del cioccolato e quella aromatica della cannella.

Per chi preferisce una bevanda calda, il bocconotto accompagna con grazia un caffè espresso corposo o un tè nero speziato, come un Assam o un Chai Masala.

E se lo si serve a fine pasto, può diventare protagonista di un dessert rustico ma elegante: un piattino con due bocconotti, una quenelle di panna montata non zuccherata e qualche chicco di uva nera fresca.

Preparare i bocconotti non è solo un esercizio di pasticceria casalinga: è un gesto di recupero culturale. In ogni dolcetto c’è l’impronta di mani umili e sapienti, capaci di trasformare ingredienti poveri in un trionfo di gusto. Ecco perché il bocconotto, piccolo e apparentemente semplice, rappresenta un’eccellenza tutta italiana. Portarlo in tavola oggi significa celebrare la nostra tradizione, ma anche affermare un’idea di cucina che non dimentica le sue radici.

Quando ne assaggerete uno, fatelo lentamente. Assaporatelo con la consapevolezza che dietro a quel morso si nasconde più di un ripieno: c’è una storia. E come tutte le grandi storie, vale la pena di essere raccontata.

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