Tra i dolci contemporanei che hanno segnato un’epoca nella pasticceria italiana, la Torta Setteveli occupa un posto di rilievo. Non parliamo di un dolce tramandato da secoli, ma di una creazione relativamente recente, nata dal genio di tre maestri pasticceri che, unendo tecnica, visione e rigore, hanno dato vita a un dessert capace di conquistare i palati più esigenti e di scrivere una pagina indelebile nella storia della gastronomia internazionale.
Questa torta, composta da strati multipli che alternano croccantezza, morbidezza e cremosità, non è soltanto un trionfo di gusto, ma rappresenta anche un perfetto esempio di equilibrio sensoriale. La sua raffinatezza si esprime attraverso l’uso di ingredienti di altissima qualità: nocciole del Piemonte, mandorle pugliesi, cioccolato del Madagascar, gianduia croccante ai cereali. Ogni elemento è pensato per integrarsi con gli altri e dare vita a un’esperienza gustativa complessa ma armoniosa.
La Setteveli vede la luce nel 1997 a Lione, in occasione della Coupe du Monde de la Pâtisserie, una delle competizioni più prestigiose del settore. A rappresentare l’Italia vi erano tre nomi destinati a diventare sinonimo di eccellenza: Luigi Biasetto (Padova), Cristian Beduschi (Belluno) e Gianluca Mannori (Prato).
Il trio decide di proporre un dolce che fosse innovativo non solo nella tecnica, ma anche nella concezione. L’idea era quella di creare una torta capace di celebrare la femminilità attraverso strati successivi che evocassero grazia, eleganza e forza. Da qui nasce il concetto delle “sette veli”: sette strati, ognuno con una consistenza e un ruolo ben preciso, che insieme raccontano una storia.
Il risultato è straordinario: l’Italia vince la medaglia d’oro, e la Torta Setteveli diventa da subito un punto di riferimento. Da allora, il dolce ha varcato i confini nazionali, diffondendosi non solo in Europa ma anche oltre oceano, e imponendosi come una delle creazioni più celebrate della pasticceria moderna.
La forza della Setteveli risiede nella sua struttura. Ogni strato ha una funzione specifica, e solo l’insieme restituisce la magia finale.
Base di pan di Spagna senza farina: realizzata con mandorle pugliesi, dona solidità e carattere.
Mousse di nocciole del Piemonte: cremosa e avvolgente, aggiunge una nota calda e vellutata.
Cioccolato del Madagascar: scelto per la sua intensità aromatica, porta profondità e persistenza.
Croccante di gianduia e cereali: regala il contrasto necessario, evitando che la torta risulti monotona.
Sfoglie sottili di cioccolato: contribuiscono all’eleganza estetica e alla precisione tattile del morso.
Questo equilibrio tra morbido e croccante, dolce e amaro, rende la Setteveli un dessert che non stanca mai.
Riprodurre fedelmente la Torta Setteveli è complesso, anche perché la ricetta originale è protetta e custodita gelosamente dai suoi creatori. Tuttavia, molte pasticcerie e chef hanno elaborato versioni che, pur non essendo identiche, ne rispettano lo spirito.
Ingredienti principali
200 g di farina di mandorle
150 g di zucchero
4 uova
200 g di cioccolato fondente di alta qualità (70%)
100 g di gianduia
50 g di cereali soffiati
200 g di nocciole pralinate
500 ml di panna fresca
8 g di gelatina in fogli
50 g di burro
Preparazione passo-passo
Pan di Spagna alle mandorle: montare uova e zucchero fino a ottenere un composto spumoso. Incorporare la farina di mandorle. Cuocere in forno a 180°C per circa 20 minuti.
Croccante gianduia e cereali: fondere gianduia e burro, aggiungere i cereali soffiati e stendere uno strato sottile che fungerà da base croccante.
Mousse al cioccolato: sciogliere il cioccolato fondente, unire i fogli di gelatina ammorbiditi e incorporare delicatamente la panna montata.
Bavarese alle nocciole pralinate: ridurre le nocciole pralinate in pasta, unirle a una crema inglese di base e alleggerire con panna montata.
Assemblaggio: alternare strati di pan di Spagna, croccante, mousse e bavarese, completando con sottili veli di cioccolato temperato.
Decorazione: glassare con cioccolato fondente lucido e rifinire con placche sottili per esaltare l’aspetto geometrico del dolce.
Il risultato è un dessert elegante, stratificato, che richiede precisione e pazienza, ma che regala immense soddisfazioni.
Oltre al gusto, la Torta Setteveli rappresenta un ponte tra le eccellenze italiane. Ogni ingrediente, infatti, porta con sé una storia: le mandorle del Sud, le nocciole del Piemonte, la maestria cioccolatiera del Nord. È una sintesi di territori e tradizioni, uniti da una tecnica che guarda al futuro.
Un dolce così intenso e complesso merita abbinamenti accurati.
Vini da dessert: l’Alchermes fiorentino o un Marsala superiore dolce esaltano le note calde di cioccolato e nocciola.
Passiti: un Passito di Pantelleria con le sue sfumature di albicocca e datteri regala contrasti intriganti.
Spumanti dolci: l’Asti Spumante o una Malvasia frizzante bilanciano la ricchezza della torta con la freschezza delle bollicine.
Caffè e distillati: per chi preferisce chiudere il pasto con carattere, un espresso intenso o un bicchiere di rum invecchiato dialogano perfettamente con la complessità del cioccolato.
La Torta Setteveli non è solo un dolce, ma una lezione di pasticceria contemporanea. Dimostra come la creatività, unita a ingredienti di qualità e a una tecnica impeccabile, possa dare vita a un dessert che diventa parte della memoria collettiva. Ogni morso è un viaggio sensoriale che unisce tradizione e modernità, Italia e mondo, rigore tecnico e pura emozione.
Prepararla in casa è una sfida, ma anche tentare una versione semplificata permette di comprendere meglio la maestria dei suoi ideatori. Per chi non se la sente, resta l’opzione di affidarsi alle migliori pasticcerie italiane che ancora oggi la propongono, celebrando un dolce che ha fatto scuola.
La Torta Setteveli è molto più di una torta: è un simbolo di quanto la pasticceria italiana sappia guardare avanti senza dimenticare le proprie radici.
0 commenti:
Posta un commento