La
pasta sfoglia
è una preparazione di cucina e di
pasticceria a base di farina, acqua e burro.
Di gusto neutro viene usata comunemente
per preparazioni salate e dolci. Tra le preparazioni salate più note
ricordiamo i vol-au-vent, i canapè, i salatini, svariate quiches
salate e numerose preparazioni in crosta. Tra i dolci, ci sono i
diplomatici, i ventagli, le diverse millefoglie, e numerose
preparazioni di pasticceria minuta come i cannoli ripieni di crema
pasticcera.
Cenni storici
La pasta sfoglia affonda le sue radici
in epoche antiche, come testimoniano ricette come quella della
baklava. Tuttavia la pasta sfoglia classica nella cucina europea,
nasce ad opera di Marie-Antoine Carême nella seconda metà del
Settecento. Fu Carême, detto il cuoco dei re e il re dei cuochi, che
stabilì il metodo a 5 giri che è tutt'oggi in uso.
Caratteristiche
La preparazione della pasta sfoglia
prevede una serie precisa di passaggi, detti giri di pasta o di
sfoglia. Si impasta 3/4 della farina con l'acqua per ottenere un
panetto elastico e senza grumi, detto "pasta matta" o
"pastello". La restante farina si amalgama con il burro o
margarina (prendendo il nome di panetto) e lo si fa riposare per 30
minuti in frigorifero. Si prende un matterello e si spiana la pasta
matta in una sfoglia di qualche centimetro di altezza. Si prende il
panetto e lo si pone in centro alla pasta matta.
Si chiude la pasta matta portando il
lembo sinistro sopra il panetto, poi il lembo destro quindi il lato
superiore verso il centro poi il lato inferiore. È consigliato
capovolgere il tutto. Si procede quindi alla spianatura con il
matterello per ottenere una striscia rettangolare che abbia larghezza
maggiore rispetto all'altezza. Si ripiega in tre o in quattro (es. 4
pieghe: lato sinistro verso il centro, lato destro verso il centro, i
due strati del lato sinistro sopra il lato destro), fatte le pieghe
si ruota di 90 gradi in senso antiorario (giro).
Questa operazione viene ripetuta per
sei volte: nella pasta sfoglia ordinaria si ritiene sufficiente
ripetere l'operazione 3 volte, nella pasta sfoglia classica o fine si
arriva ai canonici 6 giri tramandati della ricetta di Carême. Tra un
giro e l'altro si ripone il panetto in frigo (30 minuti), per
mantenere la preparazione compatta e garantire una buona sfogliatura.
Una volta terminata la preparazione si
procede a stendere la sfoglia per la preparazione scelta, che verrà
cotta in forno a una temperatura dai 180 °C per torte salate con
ripieno ai 200 °C per sfogliatine o cottura in bianco. La
sfogliatura è determinata dall'azione combinata di calore, vapore e
impermeabilizzazione determinata dalla materia grassa usata.
Per azione del calore, infatti, l'acqua
contenuta nell'impasto evapora e provvede a far staccare l'una
dall'altra gli strati che si sono formati per ciascun giro. Questi
strati non fanno uscire il vapore perché l'alta concentrazione di
materia grassa li rende impermeabili al vapore stesso. Il calore
provvede poi a cuocere le sottili lamelle, che anche da fredde
resteranno ben staccate e sollevate tra loro.
Ad oggi la preparazione della pasta
sfoglia è di quasi esclusiva pertinenza dei pasticceri e gastronomi
e viene eseguita con l'aiuto di un macchinario apposito, detto
sfogliatrice.
Per praticità viene comprata pronta in
panetti o sfoglie già stese, prodotta dalle industrie alimentari e
distribuita nella Grande Distribuzione. Spesso, soprattutto in ambito
industriale, il burro viene sostituito con la margarina, più
economica.
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