In cucina il termine
dolce
si riferisce a qualunque alimento
che abbia come componente rilevante lo zucchero o il miele, servito
spesso alla fine del pasto come dessert, ma gustato anche a colazione
o a merenda.
Rientrano in questa categoria i
prodotti della pasticceria (biscotti, torte e dolci al cucchiaio),
della confetteria (come caramelle e marmellata), il gelato e i
prodotti a base di cacao, come il cioccolato.
Storia
Le prime notizie dell'utilizzo di
prodotti dolciari risalgono ai tempi degli antichi Greci, che
cucinavano tra gli altri il πλακοῦς plakous (focaccia), un
tipo di dolce preparato con farina d'avena mescolata a miele e
formaggio. Anche nell'antica Roma esisteva un discreto consumo di
dolci, alcuni dei quali rivestivano un significato augurale, come
nella confarreatio, cerimonia che prendeva il nome dalla focaccia di
farro (panis farreus) che gli sposi dividevano come simbolo della
futura vita comune e offrivano a Giove.
L'utilizzo dei dolci nella cucina ha
visto una notevole espansione negli ultimi quattro secoli, in
concomitanza con una maggiore reperibilità di alcuni ingredienti sul
mercato, primo fra tutti lo zucchero. L'elemento dolce, infatti,
rimase per secoli derivato dalla frutta, dal mosto e soprattutto dal
miele, che veniva aggiunto come ingrediente di complemento a molti
altri. Il miele viene affiancato intorno all'anno 900 d.C. dallo
zucchero di canna, importato come spezia dai territori arabi. Solo a
partire dal 1500 lo zucchero viene importato dalle Americhe divenendo
un ingrediente più comune, al pari del cacao. Lo zucchero di
barbabietola renderà l'Europa autonoma nella preparazione di dolci
rispetto alle importazioni, tagliando nettamente i costi e dando un
impulso considerevole alla produzione dolciaria.
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